Sistema operativo: Windows XP/Vista Processore: AMD Athlon64 X2/Intel Pentium D series RAM: 1 GB Spazio sul Disco: 8 GB Liberi Scheda grafica: 256 MB (ATI Radeon HD 2400/NVIDIA GeForce 6800) Scheda audio: Compatibile con DirectX 9.0c Versione DirectX:9.0c
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Essendo stato uno dei videogame più attesi della nuova generazione, era naturale che intorno a Resident Evil 5 si creasse un hype quasi esasperata che inevitabilmente ha condotto (fin dall’uscita della demo giocabile) ad una frattura tra chi sosteneva di trovarsi di fronte all’ennesimo capolavoro targato Capcom e chi invece era tutt’altro che entusiasta del lavoro svolto dagli sviluppatori nipponici. In verità la questione è un pò più complessa e vale la pena anallizarla nel dettaglio per chiarire una volta per tutte se RE5 merita oppure no.
Partiamo dunque dall’aggiunta della tanto decantata modalità co-op che a conti fatti rappresenta il vero fulcro intorno al quale ruota l’esperienza di gioco. Per tutta la durata dell’avventura infatti il prode Chris Redfield sarà affiancato da una donna, Sheva Alomar, che se durante l’azione multiplayer con un altro essere umano sarà impersonata dal vostro amico di turno durante l’esperienza single player sarà inevitabilmente gestita dall’intelligenza artificiale del gioco.
Ed è propio qui purtroppo che viene fuori la più grande magagna di Resident Evil 5. In un gioco che sembra voler fare della cooperazione il suo punto cardine per poter sopravvivere e vedere i titoli di coda, è assurdo pensare che il vostro compagno virtuale sia gestito in maniera così approssimativa.
E’ inspiegabile come ci si possa trovare a dover affrontare da soli un’orda di nemici, palesemente pensata per essere abbattuta in due, da soli perchè la vostra compagna senza alcun motivo apparente ha deciso di non sparare e restare assolutamente immobile. O ancora ritrovarsi a chiederle delle munizioni perchè le vostre scarseggiano e sentirsi rispondere in maniera negativa o morire in modo ignobile perchè la cara Sheva ha deciso di non prestarci le cure mediche.
Il risultato? Fallimento della missione, frustrazione e desiderio di riempire di piombo Sheva piuttosto che i mostri famelici che vi stanno alle costole. Un simile sistema di gioco avrebbe dovuto essere supportato da un’intelligenza artificiale pressochè perfetta, non una schifezza del genere. In pratica se eravate tra quelli che attendevano ansiosamente Resident Evil 5 per l’esperienza single player preparatevi ad una cocente delusione.
Se invece appartenete a quella cerchia di videogiocatori che stanno cercando una buona esperienza cooperativa sia in split screen che online allora continuate pure a leggere. Giocare con un amico in carne e ossa è ovviamente tutt’altra storia che cercare inutilmente di dialogare con uno stupido bot e collaborare per sopravvivere all’inferno di Resident Evil è qualcosa di indescrivibilmente soddisfacente.
Complice come abbiamo sottolineato più volte una struttura di gioco pensata palesemente per due giocatori e che ci permetterà di mettere in atto tattiche di accerchiamento dei nemici e quant altro in modo assolutamente coreografico e spettacolare.
Ma è negli scontri contro i boss di fine livello che la cooperazione da il meglio di se, in quanto questi ultimi sono stati realizzati ad arte e garantiscono un tasso di adrenalina sempre elevato. Sotto questo punto di vista la concorrenza dovrebbe sicuramente prendere lezioni dai maestri di Capcom. Ogni sezione del gioco da noi affrontata vantava un dettaglio e un’opulenza grafica straordinaria, così come i modelli poligonali dei vari personaggi, al punto da risultare fotorealistica in più di un frangente.
Come ciliegina sulla torta infine gli sviluppatori nipponici sono riusciti a svecchiare un sistema, quello dei quick time event (sequenze in cui premere un tasto che apparirà sullo schermo con il giusto tempismo), rendendolo assolutamente entusiasmante e per niente scontato. Spesso e volentieri vi capiterà di dover piombare con riflessi felini sul vostro pad per evitare ad esempio la presa di un tentacolo o schivare un attacco a sorpresa e le sequenze sono così ben congegnate e spettacolari da vedere da amalgamarsi alla perfezione al resto del gioco. Assolutamente fantastico.
Meno entusiasmanti invece potrebbero risultare alcune scelte di gameplay adottate dagli sviluppatori, che al contrario potrebbero risultare abbastanza vecchie e fastidiose per molti videogiocatori. Prima su tutte è quella che ci rende impossibile sparare e correre allo stesso tempo. In un gioco in cui ogni esitazione potrebbe costarci cara e ci troviamo costantemente a dover indietreggiare di fronte alla marea nemica ci è sembrata una scelta un pò azzardata.
Certo molti sosterrano che è stata una precisa volontà degli sviluppatori, in quanto in questo modo si riesce sempre a mantenre quel senso di tensione e paura tipico della serie, per evitare insomma di trasformare il gioco in un action qualunque ma a noi in tutta franchezza sembra una meccanica di gioco che nel 2009 non ha più molto senso. Per poter mantenre elevata la tensione gli sviluppatori di Capcom avrebbero potuto escogitare ben altri sistemi.
E ancora, perchè implementare un sistema di copertura quando una volta che ci si entra si è del tutto impossibilitati dal fare qualsiasi movimento rendendolo di fatti inutile? Non lo sapremo mai probabilmente.
Insomma, tirando le somme viene fuori che Resident Evil 5 è un gran bel gioco, ben lungi dall’essere quel capolavoro assoluto di cui si straparlava prima dell’uscita, ma pur sempre un prodotto estremamente godibile. Certo qualora non foste interessati alla cooperativa il titolo potrebbe risultare molto meno valido…
VALUTAZIONE GLOBALE
PRO: graficamente stupendo, spettacolare, perfetto per la cooperativa…
CONTRO: …ma pessimo in singolo, alcune scelte di gameplay discutibili